Inizia un nuovo progetto per la realizzazione del famoso idroplano Curtis Racer con cui il Leutenant James H. Doolittle (poi divenuto ancor più famoso, da Generale dell'Aviazione, per il raid su Tokyo, nella 2^ Guerra Mondiale) vinse la Coppa Schneider disputatasi a Baltimora nel 1925.
Brevi cenni storici e tecnici.
Il Curtiss R3C-2 all'epoca era il risultato evolutivo di una serie di biplani con carrello progettati dalla Curtiss Aroplane & Motor Co. a partire dal 1923. Il progetto nasce nel 1925 su richiesta della Unites States Navy per la produzione di aerei simili da destinarsi alla Pulitzer Trophy Race; gara istituita per testare i più recenti sviluppi negli aerei e motori per la caccia e l'inseguimento.
pur mantenendo gli stessi validi schemi costruttivi dei modelli precedenti questo aereo introdusse notevoli innovazioni e miglioramenti ingegneristici rispetto ai precedenti: nuova sezione dell'ala, maggiore efficienza dell'elica, superiore estensione dei radiatori realizzati con lastre di ottone dello spessore di poco più di un millimetro (.004") e posizionati sulle superfici alari.
Il Curtiss R 3 C - 1 Racer (con carrello terrestre) conquistò il 1° e 2° posto nella Pulitzer race nel 1925 e si affermò quindi come un aereo superiore a tutti gli altri in quell'anno. Ne fu decisa quindi la conversione in idroplano mediante la sostituzione del carrello con scarponi e approntato per partecipare alla Schneider Cup in Ottobre di quello stesso anno.
Nel 1925 la competizione si teneva a Baltimora, poiché era stata precedentemente vinta dagli Stati Uniti d'America e l'R3c-2 Racer pilotato da Doolittle si aggiudicò per la seconda volta l'ambito trofeo stabilendo una velocità media sui tre passaggi di 374,28 Km/h.
L'ampiezza di questo piccolo velivolo era di 6,71 m. (22 foot) per le ali superiori e 6,1 m (20 foot). per quelle inferiori e lunghhezza di 6 m (20 ft circa). Il motore era un Curtiss V-1400 type da 610 hp, miglioramento del motore Curtis D-12.
Attualmente un esemplare dell'aereo è conservato al National Air & Space Museum.
La scatola di montaggio è una vecchia edizione della ditta statunitense Hawk Plastic Models, nella "strana" scala americana 1/4" (1 a un quarto di pollice), che , fatti i debiti calcoli corrisponde all'incirca alla nostra scala 1:48 . Il kit è molto scarno e a parte il pilota, privo di uleriori fronzoli: ci sarà da divertirsi a cercare di aggiungere un po' di dettagli e particolari!